TrameUrbane

Cambiare cittào cambiare la città?

Cos'è
Trame
Urbane?

Trame Urbane è uno strumento per informare e riflettere sui cambiamenti in corso nella città di Treviso.

È un progetto aperto che aggrega esperti, attivisti e cittadini che promuove la conoscenza dei processi che guidano la trasformazione della nostra città; che dimostra come il consumo di suolo indiscriminato non sia un destino ineluttabile e che un altro modo di governare lo sviluppo del nostro territorio è possibile.

“Qua ‘na volta gera tuta campagna”.

Uno dei detti veneti più popolari, sentito mille volte. Siamo talmente abituati a vedere il nostro territorio trasformarsi che il consumo di suolo è entrato a far parte della nostra cultura popolare.

Se gettiamo uno sguardo attorno a noi, si può capire il perché. Gli effetti della urbanizzazione disordinata, che si è susseguita negli anni, sono davanti ai nostri occhi: dove prima c’erano campi o prati, ora ritroviamo strade, parcheggi, palazzine, capannoni e, sempre di più, supermercati. Un fenomeno che non sembra arrestarsi e che ha reso il Veneto la seconda regione d’Italia per consumo di suolo e Treviso la quarta città veneta come percentuale di suolo consumato (ISPRA 2021).

Le maglie che costituiscono il territorio della nostra città sembrano aggrovigliarsi sempre di più, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo, della nostra salute, del nostro benessere.

Ma come si è arrivati a tutto questo? Chi e come lo ha deciso? Cosa si può fare per cambiare rotta e con che strumenti?

Trame Urbane nasce per dare una risposta a queste e a tante altre domande.

Come collaborare e contribuire

Tornare ad essere cittadine e cittadini attivi cioè cittadini responsabili che, con le proprie azioni, sentono propria la Città e si rendono partecipi dello stato di benessere dell'intera comunità.

Scrutare la città, tutti i suoi angoli, le aree remote, abituare lo sguardo a riconoscere i tanti e diversi elementi che la compongono.

Interessarsi al dibattito pubblico, tornare a partecipare ai consigli comunali e ai consigli di quartiere, informarsi attraverso le associazioni, farne parte, presenziare ai momenti di confronto e approfondimento.

Puoi osservare i dintorni del luogo in cui vivi, scrutarne gli angoli e le aree più remote e riconoscere i diversi elementi che lo compongono. Scriverci se qualcosa non ti torna o ti preoccupa. Interessarti al dibattito pubblico. Partecipare ai consigli di quartiere e, insieme a noi, a quelli comunali. Se ti appassiona la tematica e senti che la tua modalità di indagine può essere d’aiuto alla comunità, puoi metterti in contatto con le realtà associative del tuo territorio, presenziando ai momenti di approfondimento e confronto.

Prendersi cura della propria città come si fa con il proprio corpo, per tornare a sentirla nostra, per identificarci col posto in cui si è scelto di trascorrere la, o parte, della propria esistenza.

Il team

Il progetto Trame Urbane è curato con passione da un team affiatato in Grande Raccordo Ambientale

GRA grande raccordo ambientale

Contatti 💬

Sei interessato a collaborare con noi? Hai domande, commenti o segnalazioni? Contattarci attraverso i nostri canali GRA!

La tua città oggi…come la vuoi domani?

Il numero di supermercati a Treviso sono 32, per un totale di circa 38.100 m2, in media 1191 m2 ciascuno.
Nel raggio di 5km dal centro, sono ben 60 supermercati.

Legenda:

  1. Aree verdi
  2. Aree commerciali
  3. Corsi d'acqua
  4. Aree edificate
  5. Lottizzazioni future
  6. Supermercati esistenti

Suggerimento:

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Quali Vittorie? Perché È Importante Partecipare

Piccole azioni,
grandi vittorie!

Cemento, supermercati, traffico; altro cemento, altri supermercati, altro traffico. È difficile non farsi prendere dallo sconforto nel vedere sparire da un giorno all’altro un prato, sostituito dalle inferriate di un nuovo cantiere. La prima cosa che viene da pensare è che non possiamo fare nulla per opporci a tutto questo, che ormai i giochi sono fatti. Cosa può fare un semplice cittadino di fronte a scelte così grandi? Come ha insegnato Hannah Arendt, però, fare politica significa agire. Non siamo infatti “semplici cittadini”, siamo cittadini!

Per capire che “SI. PUÒ. FARE!” (e sì, leggetelo come in Frankenstein Junior) vi raccontiamo degli esempi di azioni che hanno portato a grandi vittorie.

  • Padova, 2022, Parco del Basso Isonzo. A seguito di una grandissima mobilitazione civica, l’amministrazione comunale di Padova firma l’accordo con i proprietari dell’area ex I.R.A. perché rinuncino alla lottizzazione prevista nell’area del Basso Isonzo, spostando le volumetrie su altre aree già urbanizzate. L’intera area diventa quindi di proprietà pubblica con destinazione a parco agro-urbano.
  • Bologna, ottobre 2021. Il Consiglio comunale del comune di Budrio vota contro la costruzione di un polo logistico di 73 ettari che avrebbe cancellato buona parte delle risaie di Altedo. Lo fa spinto anche dai percorsi informativi attivati dalla cittadinanza, dalla raccolta di oltre quattromila firme e dalla numerosa partecipazione dei cittadini a cortei e manifestazioni.
  • Veneto, 2021, caso Miteni. Davanti al Tribunale di Vicenza si apre il dibattimento nel procedimento penale a carico dei presunti responsabili dell’inquinamento da PFAS delle falde di molti comuni in provincia di Verona, Vicenza e Padova. Molti cittadini ed associazioni si erano attivati già da molti anni per denunciare la grave situazione dell’inquinamento causato dagli PFAS.

Sono solo alcuni esempi che ci permettono di capire che possiamo essere cittadini attivi che hanno la forza di muovere le istituzioni.

“Nella vita talvolta è necessario saper lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza”
- Sandro Pertini.

Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo!
E tu, cosa faresti per rendere la tua città sostenibile?

UNISCITI A NOI!

Emergenza climatica in città

Urbanizzazioni che cambiano
il clima

Consumare prati e suoli agricoli per nuove urbanizzazioni riduce la capacità del territorio di adattarsi agli impatti del cambiamento climatico. Il prezzo di questa riduzione lo paga sia chi ci vive o lavora vicino, che tutta la città intera. Gli effetti negativi più evidenti riguardano il calore e la gestione dell’acqua.

Durante i mesi estivi, le temperature vicino a queste distese di asfalto, macchine e cemento sono notevolmente più alte sia di giorno che di notte, con effetti sulla vivibilità e sulla salute di tutto il quartiere.
Quando esposti al sole, questi materiali immagazzinano grande quantità di energia creando delle vere e proprie isole di calore che perdurano anche durante la notte. Inoltre, le temperature sono ancora più torride a causa del calore emesso dalle macchine frigorifere e dai condizionatori per tenere gli interni degli edifici freschi: un vero circolo vizioso. Gli esterni devono essere pensati per ridurre questi impatti, inserire nel progetto un paio di alberi su un piazzale da 50 posti auto non basta!

Gli impatti sono notevoli anche per l’acqua: i piazzali, le rotonde e gli edifici stravolgono l’idrografia locale e come il suolo reagisce alle piogge. Consumo di suolo e cementificazione significano togliere spazio all’acqua e ridurre la capacità di un suolo di gestire le piogge lì dove cadono. Anche se una vasca interrata di cemento – la compensazione idraulica più comune in questi interventi – può evitare allagamenti in loco, poco viene fatto per l’infiltrazione dell’acqua nel suolo, la sua qualità, il suo riuso per la vegetazione e tante altre funzioni fondamentali che questo elemento garantisce.

Siamo ancora sicuri che queste urbanizzazioni siano ad impatto zero sulla salute, vivibilità e sicurezza del territorio?

Economia - Commercio - Lavoro

Supermercatomania e le ricadute sulla qualita' del lavoro

I dati elaborati dalla FILCAMS CGIL di Treviso mostrano chiaramente come negli ultimi anni a Treviso si siano moltiplicate le aperture di uno specifico modello di punto vendita, il SUPERMERCATO (inteso qui come un esercizio commerciale con superficie di vendita fino ai 2500 mq), a discapito degli investimenti in Ipermercati (sup. vendita > 2500 mq) e minimarket (< o uguali a 400 mq di sup. vendita).
Ciò viene ricondotto a diverse ragioni, tra le quali quelle spaziali: posizionare un supermercato lungo le direttrici viarie più importanti (tra cui Viale della Repubblica) segue dei percorsi relativamente semplici, e si intercetta più utenza rispetto ad altri contesti in crisi di residenzialità (si pensi al centro storico o all’area prossima alle mura e al PUT).

Viene inoltre sottolineato come in pochi casi le nuove aperture sono state frutto di ristrutturazioni di locali pre-esistenti, andando a preferire invece nuove edificazioni: Le aziende che costruiscono i punti vendita agiscono “in serie” tipizzando modelli preimpostati e “rigidi”, come nel caso di LIDL o CADORO. Si sceglie di investire sul modello e sul suo posizionamento nel territorio, prediligendo aree periferiche e direttrici, non sulla sua adattabilità al territorio o sulla flessibilità.

La scelta di nuove aperture viene fatta decidendo dove sottrarre clientela alla concorrenza, in quale segmento di città o di periferia. Nella stessa modalità vengono determinate le aperture festive e domenicali, quando e come. Pochi casi sono quelli della scelta di aprire guardando al proprio sistema di relazioni sindacali.

Se le ricadute che questo modello industriale ha sulla qualità del territorio sono evidenti, non meno lo sono sulla qualità delle condizioni dei lavoratori: l’aumento indiscriminato dei punti vendita crea personale sotto stress e carenza di organico strutturale, con difficoltà a gestire turni, ferie, etc.; il personale vive una scarsa gratificazione del proprio lavoro con una percezione di difficoltà del punto di vendita alta e le connesse ansie di poterne pagare direttamente le conseguenze; altre difficoltà si vivono nel rapporto con i clienti e anche nella contrattazione.

Ancora una volta emerge chiarissimo lo stretto legame tra qualità della vita, ambiente, e modelli di sviluppo economico: non si può risolvere un solo aspetto, ma si deve agire in un’ottica strutturale e di sistema.

Natura In Città

Un’area verde al giorno toglie il medico di torno!

Chiudi gli occhi. Hai in mente la sensazione che provi quando senti lo zampillio di una sorgente d’acqua tra le rocce? Il canto degli uccellini nei parchi? O quando ti ripari dal cocente sole estivo sotto le fronde di un grande albero… Si? Bene!

A livello biologico questa sensazione piacevole è indotta da una minor concentrazione di cortisolo nel sangue, il cosiddetto ormone dello stress [1] ! Questo ormone, prodotto dalle ghiandole surrenali insieme ad adrenalina e noradrenalina, è fondamentale per renderci attivi. Tuttavia, se la sua quantità rimane alta nel sangue troppo a lungo, e quindi non ha modo di diminuire nel corso della giornata, può generare diversi sintomi tra cui, emicrania, spossatezza, diminuzione del desiderio sessuale, disturbi intestinali e del sonno che possono degenerare in patologie tra cui ipertensione, malattie cardiache, debilitazione del sistema immunitario, osteoporosi, esaurimento, diabete e persino depressione (ISS 2020).

Tantissimi medici e scienziati provenienti da ogni parte del mondo hanno dimostrato che usufruire di spazi verdi in ambiente urbano è fondamentale non solo per difendere i propri polmoni dallo smog, ma anche per regolare efficacemente la produzione di questo ormone e, dunque, di preservare il proprio stato di salute fisico e psichico (WHO, 2016). Tuttavia, secondo l’ISTAT ogni cittadino italiano, in media, dispone solamente di 31 m2 di verde (per intendersi, un rettangolo di 5 x 6 metri di lato) e Treviso è ben sotto la media nazionale con 18.7 m2 di verde per abitante (ISTAT 2020).

Come quando stai male e chiami attivamente il medico per trovare la giusta cura al tuo stato di salute così in democrazia puoi rivolgerti alle amministrazioni per influenzare le scelte che riguardano il tuo territorio.

  1. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/s/stress#sintomi (link ISS 2020)

Quadro normativo e iter autorizzativi

Anche le ultime aree verdi in città diventeranno nuove aree commerciali?

Dopo la Lombardia, nel 2021, il Veneto si conferma la seconda regione che consuma più suolo in tutta Italia [1] . Il Comune di Treviso, in percentuale, è il quarto comune nella regione Veneto per utilizzo e impermeabilizzazione del suolo comunale [2] .

Le trasformazioni del territorio sono state rese possibili da scelte legislative che, ancora oggi, consentono interventi di impatto rilevante in ambiti già fortemente urbanizzati. Basta guardare le leggi regionali 11/2004, 50/2012, 14/2017, 14/2019. Grazie agli eccessivi spazi consentiti da queste normative, le nostre città si sono riempite di «nonluoghi» [3] senza identità, hanno visto peggiorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, si sono ritrovate con viabilità caotiche e aree commerciali ad ogni angolo.

Se la responsabilità della politica regionale è chiara, le Amministrazioni Comunali non possono lavarsi le mani: scegliere se approvare strumenti urbanistici che facciano poco o nulla per contrastare il consumo di suolo è una scelta anch’essa. Il Piano degli Interventi di Treviso, nel rispetto della normativa regionale, prevede che sia attuata una serie di piani di lottizzazione che andrà ad incidere sulle ultime aree verdi rimaste in città. Dagli atti di pianificazione emerge come l’amministrazione abbia voluto favorire le richieste dei proprietari dei terreni, rimuovendo alcuni limiti all’edificabilità a fini commerciali originariamente previsti nella versione non definitiva del piano.

Emblematico è il caso di Viale della Repubblica, lungo il quale alcune aree verdi a breve saranno cementificate e sfruttate ad uso commerciale. Infatti, partendo dall’incrocio delle Stiore, sarà di prossima costruzione un nuovo supermercato Alì, proprio di fronte al supermercato Panorama, e nel prato prospiciente sarà costruita una nuova area commerciale di ampie dimensioni. Di certo, queste due nuove aree vedranno affluire grandi quantità di camion e macchine, con ulteriori ricadute sul traffico. Poco più in là, procedendo per la Strada Ovest, nei pressi dell’incrocio della Pizzeria “da Pino”, altre due aree verdi rischiano la cementificazione, sempre a scopi commerciali.

Guarda la …!

  1. Rapporto ISPRA 2022. Link al rapporto: https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2022/07/IT_Sintesi_Rapporto_consumo_di_suolo_2022.pdf
  2. Rapporto ISPRA 2022.
  3. Marc Augè, Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Elèuthera, Milano, 2009.